LA NOSTRA STORIA
La prima notizia certa dell'esistenza in Velletri di un'arte o corporazione o Università che ri
unisse i mulattieri e i carrettieri, le troviamo nell'opera di Bonaventura Teoli il quale nota come l'Università festeggiasse il Santo patrono Antonio Abate il 17 Gennaio ,mentre la domenica successiva si svolga la cavalcata per la Città, questo interesse del Teoli per L'università dei Mulattieri, si deve senz'altro al fatto che la chiesa e l'ennesimo Convento-Ospedale gestiti dell' ordine dei canonici regolari di Sant'Antonio, diviene fino al 1586 erano stati poi venduti ai Minori conventuali del Convento di San Francesco, che sorgeva poco distante, i nuovi proprietari avevano poi ceduto l'uso della sola Chiesa all'Università dei Mulattieri e Carrettier,i di formazione recente in quanto precedentemente i suoi affiliati facevano parte di quella dei Maniscalchi e dei fabbr,i dell'Attività dell'Università ne sappiamo purtroppo ben poco è certo che l'usanza della Cavalcata già in voga nella metà del 600 è giunta fino a noi mentre l'asta per lo Stendardo di Sant'Antonio è consuetudine più recente, risalendo agli inizi del XIX Secolo altro dato certo è l'importanza che la Festa Sant'Antonio nella vita Cittadina Veliterna aveva molta importanza, tanto da essere considerata una delle feste maggiori, l'Università assegnava due sussidi nella festività di Sant'Antonio abate per venire incontro alle necessità degli affiliati, non si è a conoscenza di Statuti che regolassero la vita dell'Università, risulta però dagli atti pubblici che i Mulattieri Veliterni si uniformavano ad una comune intesa sulle tariffe, sia per quanto riguarda i trasporti nell'ambito del territorio sia fuori di esso, scomparse da oltre un Secolo tutte le altre compagnie di arti e mestieri, da oltre quarant'anni anche i carretti e i muli sono diventati un ricordo per le nostre strade, solo l'Università dei Mulattieri e Carrettieri è giunta fino a noi, ed è viva e vegeta un piccolo di "Miracolo" di Sant'Antonio e il segno che l'amore per gli animali non passa mai di moda.
unisse i mulattieri e i carrettieri, le troviamo nell'opera di Bonaventura Teoli il quale nota come l'Università festeggiasse il Santo patrono Antonio Abate il 17 Gennaio ,mentre la domenica successiva si svolga la cavalcata per la Città, questo interesse del Teoli per L'università dei Mulattieri, si deve senz'altro al fatto che la chiesa e l'ennesimo Convento-Ospedale gestiti dell' ordine dei canonici regolari di Sant'Antonio, diviene fino al 1586 erano stati poi venduti ai Minori conventuali del Convento di San Francesco, che sorgeva poco distante, i nuovi proprietari avevano poi ceduto l'uso della sola Chiesa all'Università dei Mulattieri e Carrettier,i di formazione recente in quanto precedentemente i suoi affiliati facevano parte di quella dei Maniscalchi e dei fabbr,i dell'Attività dell'Università ne sappiamo purtroppo ben poco è certo che l'usanza della Cavalcata già in voga nella metà del 600 è giunta fino a noi mentre l'asta per lo Stendardo di Sant'Antonio è consuetudine più recente, risalendo agli inizi del XIX Secolo altro dato certo è l'importanza che la Festa Sant'Antonio nella vita Cittadina Veliterna aveva molta importanza, tanto da essere considerata una delle feste maggiori, l'Università assegnava due sussidi nella festività di Sant'Antonio abate per venire incontro alle necessità degli affiliati, non si è a conoscenza di Statuti che regolassero la vita dell'Università, risulta però dagli atti pubblici che i Mulattieri Veliterni si uniformavano ad una comune intesa sulle tariffe, sia per quanto riguarda i trasporti nell'ambito del territorio sia fuori di esso, scomparse da oltre un Secolo tutte le altre compagnie di arti e mestieri, da oltre quarant'anni anche i carretti e i muli sono diventati un ricordo per le nostre strade, solo l'Università dei Mulattieri e Carrettieri è giunta fino a noi, ed è viva e vegeta un piccolo di "Miracolo" di Sant'Antonio e il segno che l'amore per gli animali non passa mai di moda.